Ripresa attività – se ti fa stare bene è una buona pratica!

Clan Bushido Brescia
Clan Bushido Brescia

⚔️ SETTEMBRE – SULLA VIA DEL BUGEI
Risuona lo spirito dei samurai.
Con le arti Bugei riviviamo le tecniche antiche del Giappone feudale: katana, yari, jujutsu e disciplina guerriera.

📅 Lezione introduttiva a settembre – aperta a chi desidera intraprendere un cammino di forza e armonia.
📍 [presso Milon Palestre Brescia]
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✨ Il Bugei non è solo combattimento: è via, storia e cultura.

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Incontro di pittura Sumi-e

Informazioni e iscrizioni: 328 1331355 anche via Whatsapp

Luogo: Brescia quartiere S. Polo presso la Casa delle Associazioni, sotto la torre Cimabue..

Incontro con il maestro S. Savoldelli

Incontro di pittura Luglio 2025
Incontro di pittura Luglio 2025

Armi: Hohojutsu, Nawa

Hojojutsu
Hojojutsu

Parliamo di Hojojutsu (捕縄術) e delle nawa (縄) — l’arte marziale giapponese della corda, usata per catturare, contenere, umiliare e persino comunicare.

È una disciplina affascinante e complessa, dove ogni nodo ha un significato, ogni legatura è un messaggio. 


🪢 Cos’è l’Hojojutsu?

Hojojutsu (anche chiamato Torinawajutsu o Nawajutsu) è l’antica arte marziale giapponese che insegnava come usare corde per catturare, immobilizzare e trasportare prigionieri.

Era praticata da:

  • Samurai nel ruolo di polizia o guardie.

  • Doshin e metsuke (poliziotti del periodo Edo).

  • Insegnata come parte di scuole di arti marziali tradizionali (koryu), accanto a jujutsu, kenjutsu, ecc.


📜 Storia e contesto

  • Usata già dal periodo Sengoku (XV secolo) e molto sviluppata nel periodo Edo (1603–1868).

  • In epoca Edo, la legge vietava ai comuni cittadini di portare armi, ma le guardie samurai potevano usare corde (nawa) come strumento di contenimento non letale.

  • Era considerata un’arte nobile, con regole precise: catturare con onore, senza infliggere dolore inutile.


🧶 Le corde (Nawa 縄)

  • Di solito fatte di canapa o cotone, lunghe da 3 a 10 metri.

  • A seconda della scuola, si usavano corde più sottili (per immobilizzare) o più spesse (per trasporto).

  • Portate arrotolate nella cintura o nascoste nelle maniche.


🔗 Tecniche e significati

L’Hojojutsu non è solo tecnica, ma anche comunicazione e simbolismo:

📐 Funzioni principali:

  1. Immobilizzare l’avversario (braccia, gambe, busto)

  2. Trasportare in sicurezza

  3. Umiliare o marcare lo status sociale (nodi decorativi per samurai, nodi più umili per ladri)

  4. Codificare messaggi (tipo di crimine, pericolo del prigioniero, ecc.)

 🧠 Curiosità e cultura

  • Alcuni nodi avevano valore cerimoniale o punitivo: la legatura comunicava status, gravità del reato, o persino la condanna a morte.

  • Le legature erano modificate in base al rango sociale: non si legava un samurai come un contadino — questione di onore.

  • Molti samurai imparavano l’Hojojutsu come parte della formazione nelle scuole di jujutsu o kenjutsu.


🪄 Hojojutsu vs Kinbaku/Shibari

Domanda che sorge spontanea: è la stessa cosa dello shibari erotico?

Risposta breve: no, ma… c’è un legame.

  • Il kinbaku-bi (緊縛美, “la bellezza del legame stretto”) e lo shibari moderno (arte erotica giapponese) derivano indirettamente dall’Hojojutsu, specialmente nel tipo di nodi e legature estetiche.

  • Lo shibari è nato nel ‘900, trasformando l’aspetto funzionale dell’Hojojutsu in espressione artistica e sensuale.

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Armi: Tessen, il ventaglio da guerra

Tessen – Il ventaglio da guerra

📜 Storia

  • Tessen significa letteralmente “ventaglio di ferro”.

  • Era utilizzato dai samurai, daimyo e nobili soprattutto quando non era permesso portare armi (es. durante incontri diplomatici, in udienza da uno shogun o in un tempio).

  • Si diffuse nel periodo Muromachi e Edo (1336–1868), spesso nascosto come accessorio innocuo.


⚙️ Struttura e tipologie

Ci sono due tipi principali:

  1. Gunsen (軍扇): ventaglio da campo, con stecche in metallo ma foglia in carta o seta. Usato da comandanti per dare segnali.

  2. Tessen (鉄扇): ventaglio completamente in metallo (o con stecche metalliche), usato come arma.

  3. Harisen (parodia moderna): ventaglione gigante usato nelle commedie giapponesi – ma non confonderlo col tessen! 😄

 

  • Era abbastanza robusto da deviare colpi di spada.

  • Poteva essere usato per colpire, parare, disarmare o perfino per uccidere con un singolo colpo ben piazzato.


🥷 Utilizzo e tecniche (Tessenjutsu)

La disciplina marziale del tessen è il tessenjutsu, parte di scuole come:

  • Katori Shintō-ryū

  • Yagyū Shinkage-ryū

  • Tenshin Shōden Katori Shintō-ryū

Tecniche tipiche:

  • Bloccaggio e deviazione di armi (parata contro spade o coltelli).

  • Colpi rapidi a zone vulnerabili (viso, gola, tempie).

  • Inganno: usato per distrarre l’avversario o celare il movimento reale.

  • A volte usato insieme ad armi secondarie come il tanto o il wakizashi.


💡 Curiosità affascinanti

  • Il famoso samurai Minamoto no Yoshitsune si dice fosse esperto nell’uso del tessen.

  • Alcuni daimyo portavano ventagli da parata in battaglia, sia come segno di comando che come arma d’emergenza.

  • In epoca Edo, i maestri di cerimonia e guardie del corpo portavano tessen come difesa discreta.

  • Alcune versioni erano ventagli pieghevoli con lame segrete, come quelle usate dai ninja.


🎌 Tessen oggi

  • Oggi è studiato in scuole di kobudō (arti marziali tradizionali).

  • Viene usato anche in teatro Nō e kabuki, dove rappresenta nobiltà, forza o inganno.

  • È diventato un simbolo dell’equilibrio tra grazia e letalità, una vera metafora dell’ideale samurai.

 

Armi: Yari e Magoyari

 

Sensei e Magoyari
Sensei e Magoyari

🏹 Yari (槍) – La lancia giapponese

📜 Storia

  • Origini: Introdotta dalla Cina o Corea, ma evoluta in forma specifica giapponese già nel periodo Heian (794–1185).

  • Divenne un’arma dominante nel periodo Sengoku (XV–XVI secolo), quando le guerre tra clan erano frequenti.

  • Sostituì parzialmente l’uso del katana e dell’arco (yumi) nei campi di battaglia, grazie alla sua portata, versatilità e facilità d’uso in formazioni di fanteria.

⚔️ Struttura e varianti

  • Lama in acciaio, diritta e a doppio filo, montata su un lungo manico in legno (spesso da 2 a 4 metri).

  • Esistevano diverse varianti:

    • Su-yari: lama semplice e dritta (la più comune)

    • Kama-yari: lama con “ganci” laterali, utile per tirare giù cavalli o guerrieri

    • Jumonji-yari: lama a forma di croce, simile a un tridente


🔱 Magari Yari (o Magoyari / 蜷槍 o 蟇ヶ矢)

Il termine magari può riferirsi a “curvo” o “articolato”, ma spesso è associato a Yari dalla lama a forma complessa, come la jumonji-yari.

Particolarità

  • La jumonji-yari, chiamata anche magari yari, aveva due lame laterali curve, utili per agganciare, spingere, tirare, disarmare o colpire in modo imprevedibile.

  • Celebre portatore: Hōzōin In’ei, un monaco guerriero del 1500, creatore dello stile Hōzōin-ryū, famoso per l’uso spettacolare della jumonji-yari.


🥷 Utilizzo in battaglia

  • Le yari erano usate in formazione (ashigaru, i fanti), in schieramenti tipo falange, per respingere cariche di cavalleria.

  • I samurai le usavano anche a cavallo o da soli in duelli, con tecniche precise e letali.

  • Il magoyari permetteva di agganciare e controllare l’avversario, ottimo contro spade o per cavalleria.


📚 Curiosità

  • Il famoso generale Honda Tadakatsu portava una yari leggendaria chiamata Tonbogiri (蜻蛉切, “Taglia-libellule”), una delle “Tre lance famose del Giappone”.

  • Alcune scuole tradizionali (koryu), come Hōzōin-ryū, insegnano ancora oggi le tecniche del magoyari.

  • A differenza della lancia occidentale, la yari era tagliente anche lateralmente, rendendola molto più versatile.